
Nastri adesivi
Adesione garantita, performance su misura
In un sistema di confezionamento efficiente, il nastro adesivo fa la differenza. Da Colonna Packaging selezioniamo e forniamo nastri adesivi tecnici e personalizzati, progettati per rispondere alle reali esigenze di aziende alimentari, produttive e logistiche in tutta la Puglia. Dalla chiusura rapida di scatole su linee automatiche alla protezione sigillata di prodotti delicati, offriamo la soluzione giusta per ogni contesto industriale.
Soluzioni versatili per ogni applicazione
Dalla linea produttiva al packaging di brand
Lavoriamo con supporti in PP, PVC e carta, disponibili in varie grammature e dimensioni. A seconda del tipo di utilizzo e delle condizioni ambientali, ti aiutiamo a scegliere la combinazione ottimale tra materiale, colla e supporto tecnico.
Le nostre proposte
F.A.Q sul nastro adesivo
Quali sono le principali tipologie di nastro da imballo?
Ne esistono di PVC, polipropilene (PP), PPL e acrilico. I PVC sono resistenti a freddo, i PP più leggeri ma meno elastici. Alcuni offrono adesivi acrilici per durata nel tempo. La scelta dipende da peso del collo, clima e durata dello stoccaggio.
Come si sceglie il giusto spessore del nastro?
Per colli pesanti serve uno spessore ≥ 32‑35 μ. Il PVC è più rigido, mentre il PPL richiede spessori maggiori. Per scatole leggere basta un nastro hot-melt sottile e veloce. Ogni materiale ha vantaggi in resistenza e costo.
Come testare la resistenza del nastro?
Verifica strappo, adesione e tenuta su superfici diverse. Il nastro PVC resiste bene allo strappo; il PPL è più fragile. Controlla durata e adesione anche dopo settimane. Il test con biro o graffi aiuta a valutarne la qualità.
Dove posizionare l’adesivo nel dispenser?
L’adesivo va rivolto verso il basso, lontano dalla lama. Così si evita che resti attaccato al cutter e si sprechi materiale. Assicura un taglio più pulito e una fuoriuscita facile. È una buona pratica per efficienza d’uso giornaliera.
Si può stampare con logo o informazioni?
Sì, molti nastri si personalizzano con colori, scritte e logo. Tramite stampa hot‑melt o serigrafica si comunica branding. Utili per messaggi come “Fragile” o “Non ribaltare”. Aiutano sia su branding che sugli avvisi ai corrieri.
Qual è la differenza tra “scotch” e nastro da imballo?
“Scotch” è il marchio 3M diventato termine generico. Formalmente indica nastri trasparenti, non da imballo. In Italia molte persone li chiamano genericamente “scotch”. Ma tecnicamente il packaging usa nastri con film più resistenti.
I nastri sono conformi alle normative ambientali?
Sì, se venduti a imprese vanno etichettati come imballaggio. Devono avere indicazione di materiale e anima usata. Alcuni hanno anime in carta per facilitare il riciclo. È richiesta trasparenza su componenti e smaltibilità.
Quali accorgimenti in condizioni estreme?
Per freddo intenso meglio il PVC, che resiste sotto zero. In ambienti caldi o umidi preferire adesivi acrilici. Nastri hot-melt possono seccarsi se lasciati in caldo. È importante scegliere il nastro giusto per temperatura e umidità.




